mercoledì 17 novembre 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna 26. COME ARRICCIARE UNA STOFFA



Arricciare è il procedimento per restringere una determinata quantità di stoffa, tirando un filo lungo una o più linee di cucitura e creando morbide pieghe regolari. Il tessuto viene arricciato per una metà o un terzo dell’originale larghezza; secondo il tipo di tessuto che si stà lavorando, si ottiene un effetto morbido e drappeggiato, o crespo e fluttuante. Le arricciature si fanno, generalmente, in vita, ai polsi, allo sprone o nelle balze. Poiché le arricciature cadono meglio lungo il diritto filo, le linee di arricciatura dovrebbero attraversare il diritto filo. Per arricciare a macchina, usare un punto lungo e una minor tensione del filo. Le lunghezze adatte dei punti variano da 2 a 4 mm, più corte per tessuti leggeri e trasparenti, più lunghe per stoffe grosse e pesanti. Per arricciare si tira il filo della bobina e si diminuisce la tensione superiore per far scorrere più facilmente il tessuto insieme col filo. Per tessuti pesanti o per vaste arricciature è bene usare un filo extra forte nella bobina.

Lezioni di cucito dal libro della nonna 25. ESEMPI DI MODIFICHE AL CARTAMODELLO BASE DEL VESTITO

SVESTITO SVASATO CON APERTURA DAVANTI
Questo è il più semplice sviluppo del modello base del vestito. Aggiungere al centro davanti il sormonto e la paramontura fino a 15 cm sotto la vita. Aggiungere sul fondo del fianco (davanti e dietro) la larghezza desiderata (2-4cm) e tracciare una linea del punto ottenuto fino alla pince sul fianco. Sulla linea della vita C del dietro rientrare 1,5-2 cm e segnare c. Congiungere c verso l’alto con F e, verso il basso, con la linea G; da G prolungare la linea aggiungendo sul fondo 2-3 cm. La pince della vita dietro dovrà essere diminuita dei centimetri tolti al centro e spostata a metà della misura restante dopo il rientro. Nei vestiti sciolti, la pince della vita dietro, viene eliminata perché sostituita dal rientro.
VESTITO A VITA BASSA
Modificare il modello base del dietro rientrando il punto di vita di 1,5-2 cm. Chiudere provvisoriamente la pince della vita e disegnare la linea della vita bassa, diritta o curva; fare dei trattini di riferimento (le tacche) e tagliare lungo la linea. Per spostare la posizione della pince seguire le istruzioni date nel post precedente (lezione n.22). In questo caso la pince del petto è chiusa per poter aprire quella della vita. La gonna può essere sviluppata in diversi modi. L’esempio mostra una gonna arricciata. Unire il davanti e il dietro della gonna sui fianchi e piegare l’intero modello in parti uguali. Numerare ciascuna striscia e separarle. Appuntare le strisce sul tessuto a uguale distanza, calcolata a piacere e secondo la quantità di tessuto a disposizione.

Lezioni di cucito dal libro della nonna 24. ESEMPI DI MODIFICHE AL CARTAMODELLO BASE DELLA BLUSA

BLUSA CON SPRONE
Sul davanti e sul dietro blusa, completa di sormonto e paramontura, disegnare la linea dello sprone ( detto anche carrè), che può essere dritta, curva, a punte o smerli secondo lo stile desiderato. Se il tessuto è scozzese, tagliare lo sprone in sbieco; se è a righe, tagliare con le righe in senso contrario al corpetto. Poiché tutte le linee orizzontali tendono ad accorciare la figura, gli sproni sono pochi adatti alle figure robuste. Di preferenza disegnarli piuttosto corti e ad andamento obliquo così da slanciare la figura. Contrassegnare le linee dello sprone e del corpetto con trattini che servono come punti d’incontro (le tacche). Appoggiare il modello base su una carta velina, segnare con la rotella la linea A-B dello sprone e tagliare. Sul resto del modello segnare una linea che dalla punta della pince del petto O raggiunga il punto C e tagliare. Chiudendo la pince del petto si allarga il taglio O-C. Con questa larghezza si può formare una nuova pince o arricciare il tessuto sotto lo sprone. La pince della vita può anche essere eliminata, e nello sprone del dietro si può tralasciare la pince della spalla.
BLUSA CON CUCITURA IN FORMA (detta anche Blusa con fianchetto)
Sulla base del davanti, completa dell’aggiunta per il sormonto ma senza paramontura, chiudere provvisoriamente la pince del petto e disegnare una curva che partendo dal giromanica A attraversi la pince a circa 3-5 cm dalla punta (O) e, ignorando la presenza della pince della vita, continui restringendosi verso la vita e allargandosi nuovamente verso il fondo della blusa (C). Ridisegnare la pince della vita sulla curva del telino verso il fianco, con inizio e termine in D e C. Da B misurare la larghezza della pince in E; unire D con E ed E con C. Tagliare sulla linea A-B-C ed eliminare anche lo spazio della pince della vita da D a E e C. La pince del petto resterà chiusa, ma verso la punta è necessario praticare un piccolo taglio obliquo D-O. Questa ampiezza verrà distribuita nella cucitura. Sul dietro disegnare la stessa curva e sistemare la pince in vita come davanti. Tagliare sulla linea del telo laterale asportando la larghezza della pince. Appuntare il telino centrale dietro sulla stoffa doppia intera, quello davanti con il dritto filo lungo il sormonto.

venerdì 12 novembre 2010

Storia della moda nel XX secolo. Lezione 09. GLI ANNI '30

Agli sfrenati anni ’20 seguì un decennio di tranquilla eleganza. I tempi erano incerti, il grande crollo della Borsa del 1929 causò fallimenti e disoccupazione di massa. Chi poté salvare il patrimonio non lo mise più in vista, almeno non più ostentatamente. Le feste non avvenivano più nei bar o nei club bensì in abitazioni private. Dall’abbigliamento fino all’arredo d’interni, tutto era di eccellente valore ma senza l’ostentazione che caratterizzò il decennio precedente: tutto si era ridimensionato. Mai venne dato più valore all’abbigliamento adeguato e conveniente. Mentre la flapper-girl degli anni ’20 ballava notte e giorno nei suoi abitini charleston, le signore degli anni ’30 si vestivano sostanzialmente in lungo. L’abito doveva essere di seta, perché solo la più costosa delle stoffe cadeva in diagonale in modo così inimitabilmente aerodinamico da esaltare il corpo senza doverlo scoprire. La geniale invenzione di Madeleine Vionnet di tagliare la stoffa nel senso della cucitura venne nel frattempo copiata da tutti. La finezza stava nel fatto che il taglio del tessuto conferiva grande elasticità molto tempo prima che fosse inventata la lycra. Seno, vita e fianchi vennero rivalutati dato che la stoffa vi aderiva, cadendo poi fino all’orlo in pieghe naturali. Le scollatture, soprattutto quelle sulla schiena, non avevano limiti. Hollywood mostrò le schiene nude e la cosa venne subito imitata ovunque. Il ballo rimase anche negli anni ’30 il divertimento principale. Era di moda lo swing e nacquero il foxtrott e la rumba mentre il tango rimaneva sempre molto richiesto. Fred Astaire e Ginger Rogers, i primi ballerini del mondo del cinema, dimostrarono in otto musical compresi tra il 1934 e il 1939, che una coppia deve solo sapersi muovere al ritmo giusto per essere felice. Ginger Rogers disegnò molti dei suoi costumi; aveva una predilezione per le piume di struzzo. Ma le esagerazioni di Hollywood non vennero riprese dai ballerini mondani. Gli abiti da sera erano di austera eleganza e rendevano il corpo magro e slanciato, molto femminile. Le grandi scollature sulla schiena erano spesso molto semplici ma valorizzate da un unico libero cordoncino di perle. Il capo più adatto a scaldare le spalle nude era naturalmente la pelliccia, in particolare la volpe argentata. Era considerato particolarmente elegante indossare due volpi intere, ma nulla aveva più fascino di una vera e propria pelliccia di volpe bianca. Chi non se la poteva permettere ripiegava su mantelle di velluto o stole di chiffon in colori luminosi. E chi non poteva permettersi neanche la seta? Coco Chanel aveva pensato anche a costoro: tenne conto della crisi economica integrando la sua collezione da sera con abiti di cotone. La donna seppe arrangiarsi bene durante gli anni della depressione: chi non poteva acquistare abiti nuovi, allungava facilmente i vecchi, dato che ormai neanche di giorno si portava più il corto. Le ricche signore indossavano la pelliccia anche di giorno: persiano, castoro e lontra erano confezionati in cappotti a tre-quarti e si accompagnavano all’obbligatorio abito princess. Era tutto aperto sul davanti e trattenuto in vita da una cintura fine. Ne risultava una silhouette snella che seguiva le linee del corpo; il tessuto scendeva morbidamente. Le maniche erano inserite, lunghe e aderenti e terminavano spesso con polsini aperti o arricciati. Talvolta le gonne ottenevano l’ampiezza desiderata inserendo dei godet sotto i fianchi. La libertà di movimento era importante perché adesso, perfino negli ambienti migliori, era consuetudine che le donne fossero impegnate fuori casa, sia pure solamente a scopi caricateveli. Erano parte integrante dell’abbigliamento femminile i guanti e naturalmente il cappello. Nella moda “ragionevole” degli anni ’30 le donne si permettevano copricapo molto fantasiosi. Vennero di moda i più diversi berretti, cuffie, pagliette, cappellini a campana o a piatto e ogni tipo di foggia fantasiosa. L’unico punto in comune era il modo di calzarli, leggermente obliqui sulla fronte. La creatrice di cappelli più significativa fu Elsa Schiaparelli che non aveva studiato né da modista né da stilista e tuttavia caratterizzò fortemente la moda degli anni ’30. I tallieur erano tagliati aderenti come vestiti, la vita vistosamente segnata e spesso enfatizzata da una cintura. I rever erano ampi e, almeno in estate, le scollature generose. Sotto i tailleur si indossavano camicette. Grandi fiocchi o foulard morbidamente annodati riempivano la parte alta mentre facevano apparire la vita ancor più sottile. Nel 1933 Hermès mise sul mercato il primo dei suoi famosi foulard di seta che ancora oggi sono ricercati come pezzi da collezione o per doni sofisticati. Ci si basò molto sul contrasto di colori, anche le scarpe, dal tacco alto e solido, erano bicolore. Le preferenze per vite sottili fece resuscitare l’industria dei busti, i quali però esercitavano ora una pressione delicatissima grazie ai materiali come il latex. Ma solo fin sotto al seno, dato che quest’ultimo tornò a essere spinto verso l’alto. Gli accessori erano indispensabili. Si usavano borsette appiattite a forma di busta, oppure piccoli sacchetti con rigide chiusure a schiocco. La bigiotteria era accettata ovunque grazie anche alla coraggiosa abitudine di Chanel di mescolare allegramente preziosi con imitazioni. Gli occhiali da sole diventarono l’accessorio d’ultimo grido. La moda era in questo periodo più votata alla perfezione che alla creazione, ma ciò non valeva assolutamente per Elsa Schiaparelli.




Una volpe bianca era considerata l'accessorio più fascinoso del decennio.



Con cappello, guanti e bustina piatta, ogni tailleur diventava un capo elegante.



Lunga e slanciata. La tipica silouette degli anni '30.
L'abito a tubino ha inserite nella gonna pieghe appiattite che permettono maggiore libertà di movimento e ammorbidiscono la linea dell'orlo. 
La pelliccia è utilizzata in versione stola.


mercoledì 6 ottobre 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna 23. LA MANUTENZIONE DELLA MACCHINA DA CUCIRE

Un breve post per parlare di una cosa importantissima di cui mi ero completamente dimenticata. La macchina da cucire ha bisogno di essere oliata. Si ritiene sia sufficiente farlo circa 2 volte all'anno ma se si lavora quotidianamente diventa necessario farlo circa ogni 3 mesi. Nel libretto di istruzioni di ogni macchina sono indicati i punti in cui và inserito l'olio. Io preferisco utilizzare l'olio spray, la bomboletta è dotata di una cannuccia molto sottile e lunga che permette di entrare facilmente tra gli ingranaggi evitando così di far cadere olio dove non necessario. Prima di oliare la macchina consiglio di pulirla con un pennello asciutto, spazzando la polvere dalla scatola della bobina e dalla barra dell'ago, dalla leva tendifilo, insomma un pò ovunque. Dopo aver spruzzato l'olio nei punti indicati, consiglio di lasciare la macchina spenta per un pò, magari anche un giorno intero, lasciando l'olio scivolare lentamente verso il basso. Il giorno seguente, con un pezzetto di stoffa asciutto, si pulisce dove l'olio è caduto, si rimontano il supporto del piedino e l'ago, si rimette la capsula del crochet e la placca. A questo punto, si carica il filo e utilizzando degli scarti di stoffa, si fà lavorare la macchina, andando avanti e indietro, cucitura dritta e zigzag, velocemente e a lungo, così da eliminare tutti i residui di olio che potrebbero sporcare i tessuti con cui stiamo lavorando e assicurarci che tutto stia funzionando bene. La macchina quando è ben oliata fà un rumore che io definisco più bello, meno duro e più armonioso. Dico questo perchè le nostre orecchie, mentre lavoriamo, ci possono aiutare a capire quando arriva il momento di dare una oliata alla macchina. Io l'ho fatto proprio oggi, era da molto che non lo facevo, ed è stato proprio il rumore a convincermi di abbandonare per oggi il mio lavoro e dedicarmi alla manutenzione della mia macchina da cucire. Per chi ha la taglia&cuci, tutto è uguale come per la macchina lineare, però ancor più attenzione và data alla pulizia dalla polvere che in questo caso si unisce a pezzi di filo e pezzi di stoffe, che si intrufolano tra gli ingranaggi creando delle vere e proprie palle di schifezza che si infalano dappertutto. Nella prossima lezione continuerò a parlare dello sviluppo del modello base della blusa... buon lavoro a tutti !!!!

domenica 19 settembre 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna 22. SVILUPPO DEL MODELLO BASE DELLA BLUSA

Spostamenti delle pince su blusa intera a vita. Prima di trattare dei veri e propri sviluppi di lavorazione, consideriamo i possibili spostamenti delle pince. Questi esempi serviranno per ottenere non soltanto spostamenti di pince, ma anche variazioni di ampiezza. Pince a spalla. Sulla base della blusa tagliare la linea che dalla spalla termina alla punta della pince del petto ( Q-O ) e chiudere la pince che dal fianco va al petto del modello di carta. Si aprirà così la pince sulla spalla. Preparare il tessuto, appuntare il dietro sulla piega del tessuto e il davanti con la linea del sormonto parallela alle cimose. Cucire la pince fino al punto o, che è 1,5 cm sopra O. Pince al giromanica. Dal punto di maggiore icavo del giromanica A, tagliare fino alla punta della pince del petto ( O ) e chiudere la pince del petto eliminandola. Pince al fianco. Da un punto 5-7 cm sopra la vita A, disegnare una linea obliqua fino alla punta della pince del petto O, tagliare su questa linea e chiudere la pince del petto nel modello di carta. Nel tessuto, cucire la pince del fianco fino a 1,5 cm dalla punta del petto (O ). Pince al girocollo. Contrariamente ai precedenti, questo spostamento non dà origine a una nuova pince, ma serve a creare ampiezza al girocollo per formare un’arricciatura, oppure un drappeggio intorno alla sollatura. In questo caso, appuntare il modello su stoffa doppia in sbieco o su stoffa doppia in dritto filo. Disegnare una piccola scollatura a barchetta, togliendo 2 cm sulla spalla ( E ), ma alzare la linea di centro davanti della stessa misura ( D ). Tagliare dal girocollo alla punta della pince del petto ( A-O ), chiudere la pince del petto. Per ottenere l’arricciatura, se si ritiene insufficiente la larghezza ottenuta chiudendo la pince, tagliare in verticale dal girocollo fino quasi al fondo e allargare. Volendo allargare la sola scollatura, tagliare dal girocollo ( B ) al giromanica fino a 2 mm dal margine ( C ) e, senza staccare la striscia, allargare anche questo taglio ( B-C ). Sul dietro, ripetere l ostesso procedimento per l’arricciatura, non per il drappeggio. Spostamenti su bluse a vita. Quando la blusa è tagliata a vita o fa parte di un abito (corpetto), sono possibili altri tipi di spostamenti delle pince. Pince a vita. Prolungare la punta della pince della vita fino a toccare la punta della pince del petto ( O ), tagliare asportando la larghezza della pince e chiudere quella del petto. Nel tessuto, la pince della vita verrà cucita oppure arricciata. Nel secondo caso, abbassare la linea della vita di circa 4-5 cm per ottenere un effetto blusante. Pince al fianco. Sulla base del davanti, disegnare una linea obliqua che, dal fianco, poco sopra la vita ( A ), raggiunga la punta della pince del petto ( O ), prolungare la pince della vita sino a raggiungere quella del petto. Tagliare sulla linea obliqua tracciata dal fianco. Chiudere le pince del petto e della vita, si otterrà un’apertura che le comprende entrambe.

sabato 18 settembre 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna 21. IL MODELLO BASE DELLA BLUSA

Il modello base della blusa si ottiene da quello base del vestito. Appuntare il dietro e il davanti su un foglio di carta velina per modelli. Stabilire la lunghezza desiderata per la blusa, segnare il punto A e, a questa altezza, tracciare una linea orizzontale ( A-B ). Se si desidera una blusa sciolta unire il giromanica alla linea del fondo, tenendo la pince del petto chiusa ed evitando di riprodurre le pince della vita. Se si desidera una blusa molto ampia, si potrà allargare la linea fianco con una leggere angolatura fino alla base. Aggiungere la stessa misura sia davanti, sia dietro, tenendo presente che il modello contiene già in sé 4 cm in più del giro petto, del giro vita e del giro bacino esatti. Segnare con una matita i contorni del modello e riportare tutte le linee interne che possono servire agli sviluppi. Staccare il modello base del vestito. Aggiungere alla linea del centro davanti della blusa la larghezza del sormonto a piacere ( 1,5/2 cm D-E ). Piegare la carta su questa linea ( sormonto ) e misurare da questa la larghezza della paramontura ( D-F ): essà sarà lunga 6-8 cm dal fondo sino all’altezza del petto e da qui si allargherà verso la spalla a 3 cm dal girocollo ( da G a H ). Ripassare le linee D-F-H, poi da H a G fare la curva per il girocollo fino a E. Aprire la carta e tagliare i contorni del modello completo. Spalla prolungata Chi desidera evitare le maniche a giro, può ricorrere al prolungamento della spalla o alla manica kimono. Appuntare un pezzo di carta sotto il giromanica del modello base della blusa: Spalla prolungata. E’ consigliabile soltanto su vestiti e bluse ampi. Allargare la linea del fondo e quella del giromanica di 1 cm e unire i due nuovi punti. Prolungare la linea della spalla ( G-I ) di 6 cm circa e segnare i. Unire questo punto con una leggera curva a e. Manica kimono. Prolungare la linea spalla da I con la misura di una manica corta ( ca. 15 cm I-i ). Sulla linea del fianco, misurare 3-4 cm sotto il giromanica ( L ) e tracciare una parallela alla linea I-i. Arrotondare leggermente l’angolo del sottobraccio. Appoggiare il lato lungo della squadra alla linea I-i e tracciare la linea del fondomanica ( i-M ). Per una manica meno ampia, abbassare i in ii e unire a I. La pince della spalla viene spostata al girocollo. Disegnare da metà girocollo del dietro una linea fino alla punta della pince Q. Chiudere la pince della spalla. Spostare Q 2-3cm verso il centro dietro a S che sarà la nuova punta.

domenica 20 giugno 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna 20. IL VESTITO ADERENTE

Tagliare lungo i contorni principali del modello davanti, tenendo la pince del petto chiusa. Sovrapporre il modello del davanti a quello del dietro facendo combaciare le linee della vita, del bacino e del sottobraccio; dalla linea del fianco, sulla vera vita cc, misurare 2-3 cm (R) e segnare con la riga la sciancratura che termina al giromanica e; sotto la vita proseguire per 15 cm con una leggera curva fino a S. Tagliare su questa linea contemporaneamente il davanti e il dietro. Staccare ora i modelli e segnare il centro pince del davanti allineato con O. Questa linea parte da 15 cm sotto la linea vita e arriva fino a 2 cm sotto O. La larghezza della pince si otterrà sottraendo dalla distanza c-R ¼ della circonferenza vita +2 cm. Tra qualche giorno andrò in vacanza, non posterò le mie lezioni per tutto il mese di Luglio... riprendiamo ad Agosto, con il modello base della blusa e alcune delle principali varianti del vestito base e della blusa.. ci sono ancora tantissime cose da imparare... ci vediamo presto... buone vacanze a tutti. CRI

Lezioni di cucito dal libro della nonna 19. IL VESTITO BASE

Per realizzare il modello del vestito base occorrono le seguenti misure: circonferenza vita circonferenza bacino lunghezza totale della gonna lunghezza vita dietro lunghezza vita davanti circonferenza torace circonferenza seno distanza seno livello seno livello ascellare larghezza spalle scollo cucitura spalle MODELLO BASE DEL VESTITO: DIETRO Prendere tutte le misure necessarie, molto importante la larghezza spalle; usare un foglio di carta grande e parallelamente al lato più lungo, disegnare con riga e squadra un angolo retto A-B-C, la cui verticale corrisponde al centro dietro del modello. Dal punto B misurare 1,5 cm verso l’alto (b) e 6/8 cm orizzontalmente da B verso A (D). Alzare il puntoD di 3/4 cm (d). Unire i due punti d-b con una curva corrispondente al girocollo. Dal punto b sulla verticale, riportare la lunghezza della vita dietro e segnare C, la misura di metà lunghezza vita dietro (E) e del quarto della stessa (F).Dal punto C verso il fondo misurare 20 cm (G) e sempre da C riportare la lunghezza gonna desiderata, segnando H. Da tutti questi punti tracciare linee parallele alla linea B-A, che corrispondono, rispettivamente dall’alto verso il basso: F linea di quarto, E linea petto, C linea vita, G linea fianchi, H al fondo, linea orlo. Sulla linea petto riportare la misura di ¼ della circonferenza petto (e) e sulla linea del bacino e del fondo, la misura di ¼ della circonferenza bacino (g e h). Unire questi punti formando la linea del fianco. Per costruire la spalla e il giromanica, misurare sulla linea petto da E e sulla linea da B verso A, la misura di metà larghezza spalla (punti I e A) e unire con una verticale. Su questa verticale, tra la linea di quarto e il punto A, segnare la metà + 3-4 cm verso A, scegliendo la misura secondo la minore o maggiore pendenza delle spalle e segnare a: tracciare la linea della spalla unendo a con d. Segnare la curva del giromanica da a rientrando di 1 cm sulla linea di quarto (L) e terminando al sottobraccio (e). Se la persona è alta e magra, rialzare il giromanica di 1,5 cm dal punto e. Eseguire la sciancratura del fianco, rientrando sulla linea vita 2-3 cm (punto cc) e unirlo al sottobraccio (e), mentre dalla vita in giù seguire una curva che termini a 15 cm (punto M). Segnare il centro pince a metà della linea vita C-cc, lungo 15 cm sotto la vita e fino a 2 cm sotto la linea del petto (O-N). Per la profondità della pince sottrarre un quarto del girovita dalla distanza C-cc, dividere la differenza ottenuta per due e disporre la misura ai lati di O-N (centro pince). Per assecondare la leggera sporgenza scapolare, a circa metà della spalla formare una piccola pince (Q) lunga 6-7 cm e profonda 1-3 cm: questa profondità varia secondo la maggiore o minore evidenza delle scapole. Chiudere provvisoriamente la pince con gli spilli, rettificare la pendenza unendo nuovamente i punti d e S e prolungare la linea della misura della pince (Q). Ridisegnare la curva del braccio da S a e. Tagliare i contorni del modello tenendo chiusa la piccola pince della spalla, poi riaprirla. MODELLO BASE DEL VESTITO: DAVANTI Per costruire il modello del vestito davanti,occorrono tre misure in aggiunta a quelle usate per il dietro: lunghezza vita davanti, dalla base del collo fino al giro vita, passando sopra la punta del petto; misura del petto, sempre dalla base del collo fino al capezzolo; larghezza torace davanti, da uno scalfo manica all’altro sopra il petto e circa 10 cm sotto la base del collo; distanza petto, dall’uno all’altro capezzolo. Disegnare un angolo retto A-B-C come per il dietro. Misurare da B la lunghezza vita dietro (punto C), segnare la metà (E) e il quarto (F). Da B e A misurare 1,5 cm verso il basso (b-a), segnare la linea a-b e da essa misurare la lunghezza vita davanti e segnare c. Da questo punto c segnare G e H come per il dietro. Da ogni punto segnare perpendicolarmente al centro davanti le linee parallele che corrispondono rispettivamente alla linea di quarto, alla linea petto, alla linea vita e vera vita, alla linea fianchi e alla linea fondo (orlo) e nomenclare. Sulla linea del petto misurare ¼ petto + 2 cm (e); su quelle dei fianchi e del fondo ¼ bacino +2 cm (g e h): unire i tre punti e-g-h per segnare la linea del fianco. Dove questa linea tocca quella proveniente da c segnare cc. Per formare il girocollo, segnare da b verso a la stessa misura che nel dietro c’è tra B e D + 0,5 cm e segnare D; segnare la stessa misura da B verso C (d). Unire D e d con una linea curva. Sul modello base del dietro, misurare la lunghezza della spalla d-a e riportare la stessa misura -1 cm sul davanti, sulla linea b-a dal punto D (I); da qui misurare 2-3 cm verso il basso (i) e unire D a i per formare la spalla davanti. Segnare, 2 cm sopra la linea petto E-e, una parallela con la misura di ¼ circonferenza torace – 3 cm (ee) e tracciare L-M. Tracciare la curva del giromanica unendo i punti i e M, terminando a 1,5 cm sotto il giromanica (punto N). Se nel dietro è stato modificato il giromanica, restringendolo, modificare anche il davanti, terminando il giromanica nel punto e. Le pince del petto e della spalla si fanno o no secondo lo stile del modello e il tipo di figura, vedremo alcune varianti prossimamente. Disegnare la pince del petto la cui larghezza corrisponde alla misura esistente tra C e c, disposta a circa 2 cm sotto N. Per stabilire la posizione della punta delle pince del petto, riportare dalla spalla (b) la misura presa dalla base del collo alla punta del petto, segnare m e, da qui, segnare metà della distanza tra le due punte del petto (O): unire m e O. Segnare la posizione della pince sulla spalla misurando da b verso a la misura di metà distanza tra le punte del petto + 2 cm e unire questo punto (Q) con la punta della pince del petto (O). Quando si esegue il modello per una figura alta e magra, con poco petto e soprattutto se il capo è ampio, si può eliminare la pince del petto. Collocare c-cc a 1,5 cm sotto C e far rientrare l’ampiezza nella cucitura del fianco, all’altezza del petto. Quando si desidera eseguire un vestito sciolto sia nel dietro che nel davanti, disegnare con la riga una linea che dai punti e-g continui senza cambiare direzione fino alla linea orizzontale del fondo. Si avrà così una linea leggermente a sacco. Chiudere la pince del petto e tagliare il modello.

venerdì 28 maggio 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna. approfondimento: LE PIEGHE






Nella precedente lezione si è parlato di piega semplice e sfondo piega senza averne mai parlato prima. Un capitolo ben dettagliato su questo argomento lo affronteremo più avanti, nel frattempo posto alcune immagini che spiegano brevemente quali sono i vari tipi di pieghe.


Lezioni di cucito dal libro della nonna 18/B. SVILUPPARE IL CARTAMODELLO BASE DELLA GONNA.

Il modello della gonna base con le proprie misure, si può sviluppare in una grande varietà di modelli. Per la realizzazione serve un pezzo di stoffa alto quanto la circonferenza fianchi più un margine per le pieghe o l’ampiezza, quando presenti, e i margini di cucitura di 1,5 cm. ( le stoffe più comunemente in vendita sono alte 140 cm, se questa misura fosse inferiore calcolare la necessità di acquistare il doppio della quantità di stoffa ) Per la quantità di stoffa, aggiungere alla lunghezza della gonna 10 cm per il margine in vita e l’orlo. Sistemare la stoffa col dritto filo verso l’alto e piegarla su sé stessa come richiesto dal modello e marcare con il gesso tutti i segni, quindi tagliare. Il dritto filo trama è l’altezza del tessuto. A seconda del telaio può variare da 70 cm a 140/150 cm. Il dritto filo non può essere utilizzato nella lunghezza dell’abito perché cede. Il dritto filo cimosa si porta nella lunghezza dei vari capi e viene solitamente utilizzato per la confezione delle cinture, polsi, colli e carrè. Il verso sbieco si trova piegando il tessuto a triangolo; si usa per fare abiti molto ampi (in questo caso lo sbieco diventa la mia cimosa) e per profili, guarnizioni e rifiniture. Lo sbieco accarezza il corpo, lo dobbiamo usare per abiti arricciati orizzontali, asimmetrici, fusciacche, colli a sciarpa o scialli. 1°. Gonna cucita sui fianchi con piega davanti (fig. 1) Se la stoffa è sufficientemente alta, piegare una cimosa verso il centro fino ad avere due strati che contengano esattamente il modello del dietro più 2 cm. Appuntare il modello base del dietro con il centro sulla piega del tessuto, lasciando in vita 1,5 cm di margine e al fondo 4 cm per l’orlo. Piegare poi l’altra cimosa della stoffa e appuntarvi il modello base del davanti lasciando per la piega 12 cm per uno sfondo piega o 8 cm per una piega semplice. IMPORTANTISSIMO: SI LAVORA SEMPRE SUL ROVESCIO DEL TESSUTO, IL DRITTO E’ ALL’INTERNO !!! A questo punto tracciare una linea attraverso la piega a 20 cm dalla vita e asportare il tessuto lasciando 2 cm per le cuciture, sopra la piega e lungo il centro davanti. (vedi linee rosse nella figura) Per una piega dietro invertire la posizione dei modelli. 2°. Gonna intera con piega dietro (fig.2) Unire il modello base del davanti e del dietro lungo i fianchi. Piegare il tessuto a metà con il dritto all’interno e appuntare i modelli con il centro davanti sulla piega del tessuto. Per la piega al centro dietro, misurare da questa linea 8 cm + 1 cm di margine e tagliare il tessuto restante. Per uno sfondo piega, far scorrere lo strato superiore del tessuto finchè dalla linea del centro dietro si misuri 6 cm + 1 cm di margine. Lo strato inferiore dovrà misurare 18 cm +1 cm a partire dalla linea del centro dietro. Disegnare una linea attraverso la piega o lo sfondo piega a 30 cm dalla vita e asportare il tessuto in più lasciando sempre il margine per le cuciture (come nel modello precedente). 3°. Gonna con telo o pieghe davanti. (fig.3) Disegnare la linea che dalla pince del davanti raggiunge il fondo e tagliare il modello asportando anche la larghezza della pince. Piegare la stoffa in due riprese: su una parte appuntare il dietro con il centro sulla piega del tessuto, sull’altra appuntare la striscia centrale del davanti con il centro sull’altra piega. Misurare la larghezza necessaria per la piega (10-12 cm) e appuntare la striscia laterale. Questa piega verrà cucita per circa 20 cm sotto la vita. Al posto della piega si può eseguire una cucitura; in tal caso, lasciare 3 cm di margine tra le due strisce del davanti.

lunedì 3 maggio 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna 18. LA GONNA BASE

Fino ad oggi abbiamo visto come si sceglie e si usa un cartamodello e come acquistare un modello base e adattarlo alle proprie misure. Oggi finalmente iniziamo a realizzare i modelli base personali, costruiti con le proprie misure, sui quali potremo poi sviluppare tutte la varianti che desideriamo. La prima cosa che si deve imparare è la costruzione della gonna base, o gonna geometrica. Per la costruzione del modello base della gonna occorrono tre misure: circonferenza bacino circonferenza vita lunghezza gonna Ogni modello è realizzato soltanto a metà, perché si taglia su stoffa doppia, solitamente piegata sul centro davanti e sul centro dietro; di conseguenza si devono dividere le misure prese sulle circonferenze a metà o in quattro parti, mentre quelle di lunghezza vengono riportate per intero. Le misure che utilizziamo per costruire i nostri modelli corrispondono a quelle del corpo, tenendo conto dell’agio ( grado di vestibilità ), ma non dei margini per le cuciture, che richiedono di aggiungere 1 cm ovunque e 4 cm per l’orlo. META’ DIETRO Usare la squadra e la riga e disegnare un rettangolo A-B-C-D, corrispondente alla metà del dietro della gonna, che sarà lungo quanto la lunghezza gonna e largo un quarto della circonferenza bacino meno 0,5 cm (esempio: misura circonferenza finchi 98 cm diviso 4 dà 24,5 cm, meno 0,5 cm si otterrà 24 cm). Nomenclare ogni linea: A-C centro dietro, B-D fianco, C-D linea orlo, A-B vita. Su quest’ultima misurare 2 o 3 cm da B verso A e 15 cm da B verso D, indi segnare la curva del fianco unendo i due nuovi punti E e F. Per stabilire la larghezza di tale rientro bisogna osservare la propria figura; se il fianco è rotondo e la vita è sottile, aumentare il rientro, se al contrario, la differenza tra i fianchi e la vita è poca, occorre diminuire il rientro. In ogni caso è possibile variare dai 2 ai 3 cm. Anche l’altezza della circonferenza fianchi può variare da persona a persona, 15 cm è una misura standard. Per disegnare le pince,piegare il modello nel senso della lunghezza, facendo combaciare il punto A con il punto E. Sulla piegatura segnare il centro pince del dietro lungo 15 cm. Per ottenere la larghezza della pince, dividere la circonferenza vita per 4 e sottrare 2 cm. Riportare questa misura sul modello dal punto A verso E; i centimetri in più saranno la dimensione della pince, che vanno distribuiti metà per parte del centro pince.ù META’ DAVANTI Tagliare i contorni del rettangolo e ottenere da questo il davanti relativo appuntandolo su carta e riportando le linee con la matita. Aggiungere 2 cm lungo la linea del centro dietro per ottenere la linea del centro davanti (a-c). Staccare il modello del dietro e nomenclare ogni linea. Piegare il davanti nel senso della lunghezza facendo combaciare A con E e segnare sulla piega il centro della pince del davanti lunga 12 cm. Per calcolare la larghezza pince, dividere la vita per 4 e aggiungere 2 cm. Portare questa misura sulla linea a-E e usare i cm eccedenti per la pince, come nel dietro, distribuendo i centimetri metà per parte del centro pince. Tagliare i contorni del davanti. Per adattare il giro vita alla conformazione della persona, abbassare la linea della vita a-E di 1 cm sul centro davanti e la linea a-E sul centro dietro di 1,5-2 cm. Chiudere le pince e ridisegnare la linea vita con una curva che unisce i nuovi punti A (centro dietro ribassato) e a (centro davanti ribassato) con il punto E. Controllare la misura della vita unendo i due modelli, dovrà corrispondere a metà circonferenza vita. Le cuciture dei fianchi si spostano verso il dietro di 2 cm perché rendono la figura più magra.

lunedì 19 aprile 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna 17. PERFEZIONARE IL CARTAMODELLO terza parte

Quando la teletta è stata ritoccata in modo da aderire perfettamente, si trasferiscono le modifiche sui pezzi del cartamodello. Segnare sul modello base tutte le quantità aggiunte o tolte. Per usare il modello base con altri modelli, posizionarlo sotto i pezzi corrispondenti del modello nuovo, allineandoli alle spalle o agli scalfi, se si tratta di un corpetto o di un abito, alla linea vita per le gonne e i pantaloni. Eseguire eventuali modifiche alla larghezza del petto, della vita o dei fianchi, o alla lunghezza o alla posizione delle pince. La teletta su misura può essere usata per controllare l’aderenza di qualsiasi tipo di indumento.



Lezioni di cucito dal libro della nonna 17. PERFEZIONARE IL CARTAMODELLO seconda parte

Lezioni di cucito dal libro della nonna 17. PERFEZIONARE IL CARTAMODELLO prima parte

Negli ultimi due mesi non sono riuscita a postare le mie lezioni di cucito con la giusta frequenza. Per questo motivo Aprile sarà un mese di recupero, con lezioni cariche di informazioni che andranno a chiudere l’argomento “ come modificare i cartamodelli che si acquistano”, così da poter iniziare finalmente a parlare di come si creano i propri cartamodelli, a mio parere argomento di gran lunga molto più interessante.
Se le modifiche base per cartamodelli, che abbiamo visto nelle lezioni precedenti non si reputano qualitativamente sufficienti per realizzare un abito a pennello,si può lavorare alla creazione di un proprio modello base che verrà usato ogni volta che si lavora. Il modello base si ottiene lavorando su una teletta su misura che non è altro che un abito di studio, realizzato con tessuto economico, sulla quale si eseguono tutte le modifiche necessarie fino a renderla a pennello. A questo punto si trasporta tutto su carta e questo diventa il modello base personale. Il metodo richiede tempo e pazienza ma fa risparmiare tempo e fatica considerevoli successivamente e evita sprechi costosi di stoffa, permettendo di risolvere i problemi prima di tagliare.
Per fare una teletta su misura e poi un modello base personale, sono necessari:
Il modello: La maggior parte delle case produttrici di cartamodelli offre proprio questo tipo di modello, il cui scopo non è quello di essere indossato ma quello di aderire. Il modello base che si può sviluppare da esso è usato per modificare qualsiasi modello che si voglia confezionare.
La stoffa e le forniture varie: Per una teletta su misura si usa tela comune; anche il percalle a quadretti è indicato perché i quadretti aiutano a seguire il dritto filo. Certo è che si possono anche usare vecchie lenzuola o avanzi di stoffa, purchè siano di trama solida e di medio peso.
Inoltre bisogna procurarsi tutti gli accessori necessari per il caso: cerniera, gros-grain, fettuccia ….
Come confezionare la teletta su misura
Con scarpe e biancheria adatte, indossare la teletta col diritto sull’esterno. E’ necessario esaminarsi con molta attenzione perché questo è il momento di sistemare tutti i problemi, per quanto noiosi possano essere. Si deve scoprire il motivo di ciascuna grinza e prender nota della modifica che la fa scomparire.
Ricordarsi anche che un abito dev’essere comodo da indossare, perciò provare a sedersi, sporgersi, piegarsi e camminare, per scoprire se e dove ci sono cuciture in tensione. Non dimenticarsi di controllare bene anche il dietro, con l’aiuto di un’altra persona, cercare di giudicare obbiettivamente come la teletta aderisce al corpo.
Per adattare la teletta bisogna localizzare i problemi e nelle prossime immagini saranno spiegate le soluzioni e le modifiche necessarie da trasferire sul cartamodello.
Per fare tutto questo sarà necessaria più di una prova e bisognerà disfare e rifare cuciture e pince.
E’ importante sapere che una singola modifica in alto può risolvere i problemi in basso, quindi sistemare la teletta partendo dal collo in caso di vestito o camicia o giacca, e dal giro vita in caso di gonne o pantaloni.

mercoledì 10 febbraio 2010

Lezioni di cucito dal libro della nonna 16. LE MODIFICHE parte prima

Dopo aver confrontato le proprie misure con quelle del modello, come spiegato nelle precedenti lezioni, si può stabilire quali sono le modifiche necessarie. Per ottenere la massima precisione è bene attenersi alle seguenti regole: - stirare il cartamodello che non deve avere pieghe - tutti i pezzi del cartamodello devono rimanere ben stesi dopo aver terminato le modifiche; talvolta le parti del modello devono essere tagliate e allargate e così facendo si possono creare delle grinze che devono essere stirate prima di appoggiare il modello al tessuto - per prima cosa appuntare con spilli le parti da modificare, controllarle con un metro a nastro e poi incollare le modifiche al modello - Se è necessario allungare o allargare, usare carta velina per le aggiunte - Appuntare eventuali pieghe per la metà della profondità necessaria: la misura eliminata da una piega è sempre due volte la profondità della piega stessa - Quando una modifica interrompe una linea di taglio o una cucitura, tracciare una nuova linea sul modello che gradatamente finisce in niente sulla linea originale, in modo che la modifica non sia - visibile sul capo finito Quando le modifiche da fare sono parecchie, quelle della lunghezza devono essere fatte per prime, così si è certi che ogni modifica in larghezza fatta più tardi sarà nel punto giusto. Le modifiche della lunghezza si eseguono nel seguente ordine: sopra la vita, sotto la vita o lunghezza totale, maniche. In seguito controllare la posizione delle pince, che siano nella giusta direzione e di una lunghezza appropriata, per poi procedere a modificare le larghezze. Le modifiche della larghezza dovrebbero essere apportate prima sul busto, poi sulla vita, poi sul fianco. Altri particolari ritocchi si eseguiranno dopo che tutte le modifiche base della lunghezza e della larghezza sono state fatte. (immagini 2-3 COME ACCORCIARE immagini 4-5 COME ALLUNGARE)