domenica 19 gennaio 2014

Storia della Moda. Lezione 26. YVES SAINT LAURENT seconda parte



                             L'AMOUR FOU un film di Pierre Thoretton 
Documentario in lingua francese, disponibili i sottotitoli in italiano.
DVD + libro L'amore è un dardo a cura di Alessandro Bignami

per Feltrinelli Real Cinema


L'Amour fou è un documentario di Pierre Thoretton presentato nel 2010 al festival del cinema di Roma. La voce narrante appartiene al compagno di tutta una vita Pierre Bergè. 
Yves Saint Laurent e Pierre Bergè si incontrarono per la prima volta nel 1957, il giorno del funerale di Christian Dior, e non si lasciarono mai più. Bergè era un commerciante d'arte, un uomo d'affari di grande fiuto che comprese subito il talento di Saint Laurent. Vissero insieme cinquant'anni e condivisero il loro amore per l'arte collezionando oggetti meravigliosi e col tempo la loro casa divenne un vero e proprio museo. L'arte fu la loro passione comune. YSL alimentò anche il suo lavoro di couturier con l'arte e portò sulle passarelle Mondrian, Picasso, Delacroix, Braque, Matisse, dando vita a creazioni indimenticabili. 

Il film ripercorre la carriera di Saint Laurent e procede mostrando spezzoni di vita e momenti particolarmente significativi e di successo commuoventi. Attraverso immagini rare e materiale esclusivo il regista ci guida in un viaggio attraverso il successo e la solitudine. Yves si presenta come un uomo gentile, schivo, introverso e sensibile.  Ama la letteratura ed è un assiduo lettore di Proust, in particolare della sua fantastica opera "Alla ricerca del tempo perduto". Le persone che gli sono state più vicine lo hanno definito un uomo senza pace, nevrotico, che avvertiva molto la fatica del vivere, attanagliato da crisi esistenziali che lo portavano a cercare sollievo nell'alcol, nella droga e nell'isolamento fino alla depressione. Sarà lui stesso durante la conferenza stampa che annunciò la sua decisione di ritirarsi a vita privata, a fare una sorta di confessione su stesso, dichiarando di essere passato attraverso il ricovero in diverse cliniche psichiatriche. 

Il film finisce con Pierre Bergè che dopo la morte del compagno decide di mettere all'asta tutti gli arredi, i suppellettili e la loro intera collezione di opere d'arte. 




martedì 14 gennaio 2014

Storia della moda nel XX secolo. Lezione 25. YVES SAINT LAURENT prima parte



Yves Henri Donat Mathieu Saint-Laurent è nato a Orano in Algeria il 1° Agosto 1936 da un'aristocratica famiglia di origine Alsaziana lì stabilitasi a causa della guerra franco-prussiana. Giovanissimo si trasferisce a Parigi dove si diploma all'Ecole de la Chambre Syndacale de la Couture. Il suo ingresso nel mondo della moda avviene nel 1957 quando solo ventunenne e già assistente di Dior viene chiamato a succedere al maestro morto di infarto durante una vacanza in Italia ( vedi post del 7 Aprile 2013: La Maison Dior dopo Christian Dior ) 

Ragazzo diligente e appassionato non si lascia intimorire dal difficile compito e si getta a capofitto nel lavoro. La sua prima collezione viene presentata il 30 gennaio 1958 e fa scalpore per l'estro irriverente e politicamente scorretto che sfidava il conformismo dell'epoca. Il New York Herald Tribune scriveva “ la più grande orgia dei sensi della storia della moda”. Il giovane stilista presentò abiti a linea trapezoidale, dando leggerezza giovanile alla opulenza e raffinatezza tecnica del taglio del re della moda appena scomparso. YSL venne subito considerato come il più promettente dei giovani della moda.




Per due anni lavora con successo per la Maison ma ben presto iniziano ad emergere le prime considerevoli differenze tra il pensiero di Dior e quello del suo successore. Dior aveva sempre pensato ad una donna adulta, molto femminile, dall'eleganza atemporale mentre il giovane Saint Laurent voleva metterla al centro di quegli anni Sessanta anarchici e turbolenti, e rinnovava la moda arricchendola di elementi della cultura giovanile. Nel 1960 portò sconcerto quando aprì le porte della Maison allo stile beat, che sembrava piombato lì direttamente dalla strada: giubbotti di pelle nera, gonne strette e maglioni a collo alto proprio come quelli indossati dagli studenti più ribelli della riva sinistra della Senna. Coincidenza vuole che proprio in quell'anno viene chiamato dalla sua patria di origine per svolgere il servizio militare e Boussac, il magnate dell'industria tessile che con i suoi soldi aveva reso possibile l'impero Dior, prende le distanze da YSL e ne approfitta per sostituirlo, mettendo al suo posto il meno audace Marc Bohan.


Due anni dopo YSL rientra a Parigi e con l'aiuto di Pierre Bergé, mercante d'arte, uomo d'affari e amico, apre il suo Atelier in Rue Spontini e il successo è immediato.