martedì 20 marzo 2012

Storia della moda nel XX secolo. Lezione 16. GLI ANNI 40 E LA SECONDA GUERRA MONDIALE


Gli anni '40 sono caratterizzati dal grande secondo conflitto che insanguinò l'Europa. Durante il periodo bellico furono le generali ristrettezze a dettare la moda, oltre che un doveroso clima di austerità. In Germania nel 1941 tutte le case di moda furono raccolte nella Berliner Modegesellschaft (Società di Moda Berlinese), che poteva però produrre solo per l'esportazione. Alle donne tedesche si chiedeva di vestire in modo accurato e ordinato, ma con modestia e semplicità. Niente gioielli, ne pellicce o pizzi e tantomeno trucco. La donna tedesca non doveva avere altro scopo se non quello di donare al Führer il maggior numero possibile di bambini. In Inghilterra a partire dal 1941 il razionamento portò con sé norme molto precise che stabilivano il consumo di stoffa per capo d'abbigliamento, la lunghezza e la larghezza massima di una gonna, il numero massimo di pieghe, bottoni e accessori. Tasche cucite, polsini a risvolto e risvolti nei pantaloni erano proibiti, esattamente come le tasche a patta e le pence. I vestiti si compravano solo con buoni che dovevano essere ceduti al datore di lavoro nel momento in cui questi metteva a disposizione un'uniforme. Sei milioni e mezzo dì donne inglesi erano impiegate nel servizio bellico attivo. 
Negli USA nel 1942 c'erano due milioni di ausiliarie volontarie, che ben presto divennero quattro milioni di forze lavorative pagate. Dalla telefonista all'ingeniere si decantava il nuovo Women Power. Solo un decennio prima c'era voluta molta fatica per riportare nuovamente la donna a casa ad occuparsi del focolare domestico, dopo che nella prima guerra mondiale si era abituata all'indipendenza, e ora l'impegno era di nuovo una delle virtù femminili. In america le restrizioni non erano così severe come in Inghilterra ma vi era comunque molta pressione morale esercitata sulle donne. Poiché il governo americano aveva dichiarato scopo della nazione ridurre del 15% la fabbricazione di stoffa, la moda doveva venire letteralmente congelata. E in effetti tra il 1941 e il 1945 la moda non visse cambiamenti radicali, ma si militarizzò solamente, utilizzando linee semplici ed essenziali. Mentre altrove le donne consideravano un dovere vestirsi in maniera modesta e poco appariscente, le francesi si mettevano in bella vista, scegliendo di dimostrare così la propria indipendenza. Nonostante il materiale fosse scarso e la legislazione restrittiva, anche durante la grande guerra le francesi tennero fede alla loro fama di donne meglio vestite al mondo. In barba a tutte le avversità, svilupparono una linea estremamente stravagante. Rossetto acceso e vestiti colorati, preferibilmente bianchi, rossi e blu, alzavano il morale e davano forza alla Resistenza. Scarpe e cappelli diventavano sempre più alti. Le donne incedevano impettite su suole a zeppa o tacchi cuneiformi in legno o sughero, portando in equilibrio sulla testa ampie costruzioni di tutti i materiali immaginabili, dalla carta dei giornali, fiori, velluto o penne; i modisti erano gli unici ai quali non era stato razionato il materiale. Fù proprio durante la guerra che molti svilupparono per la prima volta il senso per la qualità. Impararono a stimare le stoffe più durature, che erano piacevoli da indossare sulla pelle, come il cotone, la lana o il lino. Da quando le donne si trovarono nella situazione di dover produrre tutto da sole, impararono a capire la differenza tra un prodotto buono e uno scadente. Non c'era praticamente nulla che non avessero provato a realizzare. Le borsette da portare sottobraccio furono sostituite da spaziose borse a tracolla, in cui si poteva trasportare di tutto. Le cinghie permettevano di portarle anche in bicicletta, il migliore e spesso unico mezzo di trasporto a disposizione. In tutti i paesi coinvolti nel conflitto le donne impararono a fare il meglio con quanto avevano a portata di mano. In questo erano aiutate dai giornali femminili. Il motto era "trasforma il vecchio in nuovo" e così si mostrava come fare vestiti con le tende, cappotti da donna con soprabiti maschili, biancheria per neonati con le lenzuola e vestiti da sposa con le tendine. Si trovavano istruzioni per voltare i colletti, per il rammendo e il rappezzo e andava molto anche il lavoro a maglia. Durante le lunghe ore nel rifugio antiaereo si disfavano vecchi maglioni e con la lana scene facevano di nuovi.










Ricordo a tutti coloro che fossero interessati ad approfondire, che potete trovare l'elenco di tutti i testi che utilizzo per preparare i miei post, qui nella sidebar a destra, sotto la voce LIBRI..... MODA !!!

3 commenti:

  1. Articolo interessantissimo! Per chi come noi si occupa di eventi ispirati a quell'epoca!
    Complimenti!

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  2. Complimenti! Molto utile per me che sono studente!

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