Gli
anni '40 sono caratterizzati dal grande secondo conflitto che
insanguinò l'Europa. Durante il periodo bellico furono le generali
ristrettezze a dettare la moda, oltre che un doveroso clima di
austerità. In Germania nel 1941 tutte le case di moda furono
raccolte nella Berliner Modegesellschaft (Società di Moda
Berlinese), che poteva però produrre solo per l'esportazione. Alle
donne tedesche si chiedeva di vestire in modo accurato e ordinato, ma
con modestia e semplicità. Niente gioielli, ne pellicce o pizzi e
tantomeno trucco. La donna tedesca non doveva avere altro scopo se
non quello di donare al Führer il maggior numero possibile di
bambini. In Inghilterra a partire dal 1941 il razionamento portò
con sé norme molto precise che stabilivano il consumo di stoffa per
capo d'abbigliamento, la lunghezza e la larghezza massima di una
gonna, il numero massimo di pieghe, bottoni e accessori. Tasche
cucite, polsini a risvolto e risvolti nei pantaloni erano proibiti,
esattamente come le tasche a patta e le pence. I vestiti si
compravano solo con buoni che dovevano essere ceduti al datore di
lavoro nel momento in cui questi metteva a disposizione un'uniforme.
Sei milioni e mezzo dì donne inglesi erano impiegate nel servizio
bellico attivo.
Negli
USA nel 1942 c'erano due milioni di ausiliarie volontarie, che ben
presto divennero quattro milioni di forze lavorative pagate. Dalla
telefonista all'ingeniere si decantava il nuovo Women
Power.
Solo un decennio prima c'era voluta molta fatica per riportare
nuovamente la donna a casa ad occuparsi del focolare domestico, dopo
che nella prima guerra mondiale si era abituata all'indipendenza, e
ora l'impegno era di nuovo una delle virtù femminili. In
america le restrizioni non erano così severe come in Inghilterra ma
vi era comunque molta pressione morale esercitata sulle donne. Poiché
il governo americano aveva dichiarato scopo della nazione ridurre del
15% la fabbricazione di stoffa, la moda doveva venire letteralmente
congelata. E in effetti tra il 1941 e il 1945 la moda non visse
cambiamenti radicali, ma si militarizzò solamente, utilizzando linee
semplici ed essenziali. Mentre altrove le donne consideravano un
dovere vestirsi in maniera modesta e poco appariscente, le francesi
si mettevano in bella vista, scegliendo di dimostrare così la
propria indipendenza. Nonostante il materiale fosse scarso e la
legislazione restrittiva, anche durante la grande guerra le francesi
tennero fede alla loro fama di donne meglio vestite al mondo. In
barba a tutte le avversità, svilupparono una linea estremamente
stravagante. Rossetto acceso e vestiti colorati, preferibilmente
bianchi, rossi e blu, alzavano il morale e davano forza alla
Resistenza. Scarpe e cappelli diventavano sempre più alti. Le donne
incedevano impettite su suole a zeppa o tacchi cuneiformi in legno o
sughero, portando in equilibrio sulla testa ampie costruzioni di
tutti i materiali immaginabili, dalla carta dei giornali, fiori,
velluto o penne; i modisti erano gli unici ai quali non era stato
razionato il materiale. Fù proprio durante la guerra che molti
svilupparono per la prima volta il senso per la qualità. Impararono
a stimare le stoffe più durature, che erano piacevoli da indossare
sulla pelle, come il cotone, la lana o il lino. Da quando le donne si
trovarono nella situazione di dover produrre tutto da sole,
impararono a capire la differenza tra un prodotto buono e uno
scadente. Non c'era praticamente nulla che non avessero provato a
realizzare. Le borsette da portare sottobraccio furono sostituite da
spaziose borse a tracolla, in cui si poteva trasportare di tutto. Le
cinghie permettevano di portarle anche in bicicletta, il migliore e
spesso unico mezzo di trasporto a disposizione. In tutti i paesi
coinvolti nel conflitto le donne impararono a fare il meglio con
quanto avevano a portata di mano. In questo erano aiutate
dai giornali femminili. Il motto era "trasforma il vecchio
in nuovo" e così si mostrava come fare vestiti con le tende,
cappotti da donna con soprabiti maschili, biancheria per neonati con
le lenzuola e vestiti da sposa con le tendine. Si trovavano
istruzioni per voltare i colletti, per il rammendo e il rappezzo e
andava molto anche il lavoro a maglia. Durante le lunghe ore nel
rifugio antiaereo si disfavano vecchi maglioni e con la lana scene
facevano di nuovi.
Ricordo a tutti coloro che fossero interessati ad approfondire, che potete trovare l'elenco di tutti i testi che utilizzo per preparare i miei post, qui nella sidebar a destra, sotto la voce LIBRI..... MODA !!!
Articolo interessantissimo! Per chi come noi si occupa di eventi ispirati a quell'epoca!
RispondiEliminaComplimenti!
Complimenti! Molto utile per me che sono studente!
RispondiEliminamolto interessante
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